Blog

Industria 4.0

Calcolare l’OEE con l’IoT

Webmaster

Calcolare l’OEE con l’IoT (Internet of Things) rappresenta un passaggio fondamentale per analizzare al meglio il livello delle performance produttive.

A questo primo step, segue un secondo importante processo:  il progressivo miglioramento dell’indice registrato.

Come abbiamo visto in altri articoli pubblicati su questo blog, i tre indici di partenza per il calcolo  dell’OEE sono rappresentati dall’analisi di:

    • Disponibilità
    • Efficienza
    • Qualità

Ognuno di questi indicatori può essere monitorato da sensori che, a seconda degli utilizzi, possono fornire importati informazioni in merito al corretto funzionamento degli impianti.

 

Migliorare l’OEE con l’Internet delle cose: l’IoT

Quando si parla di Internet delle cose o IoT, si fa riferimento ad un insieme di tecnologie capaci di connettere ad internet qualsiasi oggetto, dal frigorifero alla macchina utensile.

Per meglio comprendere come calcolare l’OEE con l’IoT facciamo un esempio pratico. Poniamoci  in un contesto in cui sia necessario valutare le performance produttive di un tornio. L’obiettivo primario per migliorare il funzionamento di questa macchina, sarà di individuare i cosiddetti “colli di bottiglia”, cioè i momenti in cui il processo produttivo viene compromesso o rallentato.

Per questa analisi suddividiamo la macchina utensile in singoli equipaggiamenti monitorati da sensori, ognuno dei quali è in grado di restituire importanti dati sullo stato delle risorse e sul loro funzionamento.

Internet delle cose: casi pratici di monitoraggio

Un sensore in grado di fornirci informazioni sullo stato del mandrino di un tornio, può rappresentare uno strumento fondamentale per evitare fermi improvvisi o guasti. La rottura del mandrino, infatti potrebbe trasformarsi o in un break down della macchina o in uno stop di un’intera linea di produzione. Questi fermi apporterebbero conseguenze negative sul calcolo della disponibilità e di conseguenza sulla percentuale di OEE.

Allo stesso modo, se vogliamo analizzare le performance della macchina, inserire un sensore di livello, capace di monitorare il riempimento del carrello degli sfridi, può rappresentare una soluzione utile per dare continuità al lavoro. In caso contrario, infatti, le lavorazioni dovrebbero essere interrotte per consentire agli operatori addetti di svuotare il carrello e sostituirlo, con un dispendio di tempo maggiore. Grazie al sensore, invece, è possibile anticipare la sostituzione del contenitore ed evitare di mettere in pausa la macchina.

 

Per quanto riguarda la qualità, infine, l’ultimo indicatore per il calcolo dell’OEE, è possibile utilizzare sensori e soluzioni per l’analisi vibrazionale. Introducendo un sensore per la rilevazione delle vibrazioni sugli assi lineari del tornio, si può evitare che questi sbandino durante la lavorazione del pezzo e creino difetti di qualità sul prodotto finale.

L’ internet of things e le smart factory

Quelle appena elencate rappresentano solo alcune delle soluzioni IOT che possono essere applicate agli ambiti di produzione. L’internet delle cose comprende una vastissima gamma di dispositivi in grado di fornire le informazioni più svariate, sia in termini qualitativi si quantitativi.

I dispositivi IoT, integrati a software MES, per il monitoraggio della produzione, rientrano di fatto tra le implementazioni più diffuse all’interno delle fabbriche intelligenti. Tali soluzioni consentono, infatti, alle aziende di posizionarsi in maniera competitiva nel mercato, di contenere i costi e ottimizzare i processi.

Se desideri avere maggiori informazioni sulle opportunità offerte da IOT e software MES clicca qui!