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Industria 4.0
OLE: l’indicatore per migliorare l’efficienza della forza lavoro
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In un articolo pubblicato precedentemente abbiamo parlato dell’OEE e di come esso rappresenti uno dei principali indicatori delle performance di produzione di un impianto. Oggi invece parleremo del “collega” OLE e del perchè sia importante conoscerlo e affiancarlo all’analisi degli altri KPI di produzione.
Come sappiamo, l’OEE è un indice che misura la capacità produttiva di impianti o macchine. Poniamo però, l’ipotesi di un plant produttivo caratterizzato prevalentemente da operatori, come si misura la sua efficienza? Ovvero: come è possibile misurare le prestazioni della forza lavoro? Per questo tipo di analisi ci viene in aiuto l’OLE.
Cos’è e perchè è importante l’OLE?
La forza lavoro rappresenta uno dei principali fattori in grado di incidere sulla capacità produttiva di un’azienda. L’OLE (Overall Labour Effectiveness) consente di indagare questo aspetto e di rilevare la produttività sia di singoli operatori, sia di team di lavoro.
Ma non è tutto: attraverso questo prezioso indicatore, oltre ad individuare le aree più critiche della produzione, è possibile incrementare progressivamente la capacità produttiva e le performance degli operatori stessi.
OLE: quali parametri analizzare?
Come per l’OEE anche per l’Overall Labour Effectiveness è importante tenere in considerazione tre parametri: disponibilità, qualità e performance. La disponibilità è la quantità di tempo impiegata dall’operatore per essere effettivamente produttivo. Questa variabile è influenzata innanzitutto dall’assenteismo e in secondo luogo dai cosiddetti tempi “morti” (cambi turno, cambi macchina ecc..).
La qualità è la percentuale di prodotto conforme realizzato dall’operatore, ovvero prodotto “vendibile”, al netto dello scarto. Questo indicatore è influenzato dal corretto utilizzo degli strumenti a disposizione e dalle competenze dell’operatore.
Infine la performance, che fa riferimento alla quantità di tempo impiegata dall’operatore per produrre e consegnare un prodotto. Anche in questo caso le principali incognite derivano dalla competenza dell’operatore, oppure possono riguardare la mancanza di strumenti per effettuare una specifica attività.
Il calcolo dell’OLE rappresenta un utilissimo sistema per analizzare le performance di plant produttivi in cui le componenti tecnologica e meccanica (macchine e linee di lavoro robotizzate) lasciano spazio ad attività svolte da operatori.
OLE: cosa può portare alla luce
L’OLE unito a soluzioni di visual management, che facilitino l’analisi dei dati raccolti, può consentire ad un plant manager di indagare le cause profonde di processi ed attività che conducono a inefficienze e perdite per l’azienda.
Proviamo a presentare il valore aggiunto di questo indicatore raccontando alcuni casi concreti. Partiamo con il primo.
Il manager responsabile di un impianto, scopre che dopo aver inserito alcuni nuovi operatori si verificano: un aumento del 15% delle ore di straordinari e un peggioramento delle performance di produzione. In questo caso, l’OLE può aiutare il decision maker ad analizzare nel dettaglio le cause profonde delle inefficienze per condurlo alla risoluzione del problema. Utilizzare parte delle risorse economiche per migliorare la strategia di inserimento di nuove figure, rispetto al pagamento dei costi supplementari causati dagli straordinari, potrebbe essere un modo per prevenire questo tipo di inefficienze.
Un ulteriore aspetto mostrato dal ricorso all’OLE come indicatore di performance riguardala capacità di quantificare il ritorno sull’investimento in formazione. Si tratta di un tema caro a molti, ma che in pochi riescono effettivamente a determinare. Ricorrendo all’OLE è possibile indagare le cause profonde: investire in formazione, monitorare specifici incrementi in qualità e performance e riconoscere i relativi miglioramenti di produttività. Ma la cosa più importate è che gli esiti della formazione possono essere monetizzati per il calcolo del ROI.
Il risultato di questo discorso è che “conosciamo veramente solo ciò che possiamo misurare“. Se la nostra azienda lavora prevalentemente grazie alle risorse umane e noi non abbiamo un metodo per misurare le loro prestazioni, non conosceremo mail le nostre potenzialità reali.
OLE: come avviare la raccolta dati
Un primo passo verso l’analisi delle performance della forza lavoro potrebbe essere la raccolta dei tempi operativi per lo svolgimento delle attività da parte degli operatori. Per fare questo non sono necessari complessi sistemi di monitoraggio, al contrario. Il semplice utilizzo di applicazioni mobile come My Tom, che consentono di raccogliere attraverso comuni smartphone, i tempi impiegati dagli operatori per eseguire le fasi di lavoro assegnate, può rappresentare una soluzione propedeutica al calcolo dell’OLE.
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